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IndiaEveryday

lunedì 28 gennaio 2008

Oggi lunedi

Oggi butto giù un po' di idee, così come vengono. Non che di solito io mi prepari in brutta copia i post che pubblico, ma oggi proprio non mi va di curare neppure la forma. Perciò mi scuso in anticipo se noterete qualche sgrammaticatura, ma il fatto è che vorrei far uscire i pensieri dalla testa senza filtri, proprio come quando si pensa e non si scrive.
Il week-end appena trascorso è stato un disastro. Oggi mi sento più stanco rispetto a venerdi scorso e per di più sono amareggiato perché ho litigato con mia moglie. Non ricordo neppure il vero motivo per cui ci siamo scontrati, ma sicuramente tutto ha origine dal fatto che lei mi accusa di non fare abbastanza per i bambini. La verità, che poi non è troppo diversa da come la pensa lei, è che sono davvero troppo stanco per qualsiasi cosa, anche per sentire i bambini giocare e far loro compagnia. Ho nostalgia di quei periodi della mia vita in cui potevo immergermi nei miei pensieri a riflettere, mentre ora sono talmente stanco che mi sembra di vivere in un sonno perpetuo, interrotto da alcuni momenti di veglia (neanche troppo lucida) durante il giorno.
Sicuramente le 4 ore di viaggio giornaliere per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa si fanno sentire. Ma non c'è solo quello. C'è purtroppo che sono stanco dentro, sono disilluso di qualsiasi cosa, mi manca la voglia e la forza di darmi da fare per un obiettivo.
Tanti anni fa invece amavo lottare per conquistarmi qualcosa che mi piacesse veramente. Se avevo un'idea in testa, non la noascondevo di certo. Insomma, ero convinto di poter giocare la mia piccola parte nel mio mondo.
Adesso invece non provo interesse per niente. Nelle discussioni, lavorative e non, cerco di sostenere le mie opinioni ma non più di tanto. Il motivo è che sono convinto che niente può cambiare, che io mi dia da fare oppure no.
Prendiamo ad esempio il lavoro. In questi ultimi mesi ho sostenuto qualche colloquio, ho ricevuto rassicurazioni circa il fatto che il mio profilo professionale sia abbastanza interessante, ma alla fine della fiera non ho spuntato nessun contatto serio. Di qui la mia convinzione che darsi da fare non serva a nulla, che dopotutto forse non valeva nemmeno la pena di sostenerli, quei colloqui.
E' anche vero che, in alcuni casi, ho la netta sensazione di aver parlato con dei mitomani.
Che senso ha infatti contattarmi per chiedermi informazioni sulle mie esperienze passate e presenti, per poi dirmi che "al momento non ci sono richieste di personale aperte, ma desideravamo sapere le sue competenze". Così, per pura curiosità, volevano sapere cosa faccio? Forse dovrei inserire, a piè di pagina del mio curriculum, la frase "astenersi perditempo"?
Altro spunto, completamente scollegato dal precedente, me lo offre l'attuale situazione politica.
Il governo è caduto, molti vogliono nuove elezioni, ma anche qui sono rinunciatario come non mai. Ma davvero si pensa che, andando a votare di nuovo, cambierà qualcosa? Le facce e le idee tra cui scegliere saranno le stesse, ogni personaggio politico declamerà il suo desiderio di lavorare nell'interesse di tutti e, una volta eletto, curerà soltanto il "particulare" suo e della sua casta.
E allora cosa ci vado a fare a votare?
Io invidio davvero chi lotta per un'idea, una convinzione, un progetto. Ho molti colleghi che si prodigano nel lavoro, alcuni sognano di aprire un'attività in proprio, altri ancora fanno 2 lavori contemporaneamente.
Io invece non riesco a fare niente, ma peggio ancora a sognare niente.
E dicono che senza i sogni non si va da nessuna parte

4 commenti:

Anonimo ha detto...

In questo post riconosco alcuni aspetti del mio carattere, e devo dire che ti capisco bene. Però insomma, è chiaro che ognuno ha un po' di nostalgia per dei bei momenti vissuti in passato, anch'io ogni tanto ritorno al periodo delle superiori con la testa, ma ora hai una famiglia: e questa cosa mi sembra già un buon motivo per trovare degli stimoli, no?
E poi non dire che non riesci a fare niente: probabilmente non sei in un contesto che attira i tuoi interessi e in cui ti puoi sentire appagato. Però il mondo è grande, alla fine è solo una questione di scelte e di fortuna nel capitare in una situazione che ci può andare bene. Coraggio! :)

Gischio ha detto...

Grazie Akilleys, mi fa piacere sapere che mi segui...
Che dire? Che hai profondamente ragione a dire che in famiglia si trovano gli stimoli. Il fatto è che in certi momenti non stai a badare a quello che hai, ti concentri solo su quello che non hai ed riconosco sia sbagliato.
Chiudo con una battuta: hai ragione che il mondo è grande, infatti questa settimana ho ricevuto una proposta di lavoro dall'Ucraina! Beh, a me che sono pendolare sui treni, non resta che aspettare l'apertura del corridoio Lisbona-Kiev dell'Alta Velocità...

ilbusca ha detto...

Ehi, ti seguo anche io.
Voglio darti un consiglio diverso. Ci sono persone per cui essere realizzati nel lavoro e' tutto, visto che occupa il 70% della nostra vita. Altri lo vivono come un mezzo per avere denaro per vivere e gustarsi il restante 30%.
Secondo me bisogna trovare la via di mezzo. Io ho un lavoro bellissimo a Liverpool, ma mi manca andare per funghi nella pausa pranzo (lo facevo davvero) a Mera.
Conosco gente che ha cambiato lavoro a 55 anni con famiglia a carico. Sei giovane, puoi fare mille cose se ci credi.
E sopratutto puoi fare mille cose anche molto diverse tra di loro. Quello che hai studiato non conta davvero e non deve influenzarti, ci vuole solo (un bel po') di coraggio e pianificazione economica (soprattutto se hai famiglia). Sei chiaramente intelligente quindi puoi fare qualsiasi (QUALSIASI) lavoro che non comporti una qualifica obbligatoria (non ti vedo a studiare adesso per fare il chirurgo o l'avvocato).
E poi per la tua posizione c'e' la Silicon Valley...

Gischio ha detto...

Grazie Busca per il tuo commento.
Anche io ho sempre pensato che la soluzione migliore sia la via di mezzo.
Purtroppo pero' penso che un trasferimento in nome del lavoro (es. Silicon Valley) sia troppo sbilanciato a favore di quest'ultimo.
Sono troppo affezionato alla Valsesia per pensare di trasferirmi.
Ne ho avuto la possibilità qualche anno fa quando per un certo periodo ho lavorato in Germania. La quale mi è rimasta nel cuore, ma non abbastanza da attirarmi per cambiare vita.
Il mio giusto mezzo sarebbe lavorare in Valsesia, ma purtroppo non trovo nessuno disposto ad assumermi...
Ancora grazie per le tue parole,
Giovanni