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IndiaEveryday

mercoledì 16 gennaio 2008

Anno nuovo, vita semi-nuova

L'anno che si è da poco iniziato mi ha visto protagonista di una vicenda lavorativa totalmente nuova. E' del resto anche uno dei motivi per i quali sono stato lontano dal blog per così tanti giorni.
Immaginate di lavorare per un'azienda che, ad un certo punto, decide di accorpare due divisioni interne. O meglio, decide di cancellarne una per spostare tutti i suoi elementi nell'altra. Immaginate ora di far parte degli emigranti, e per di più di non aver praticamente mai avuto alcun contatto di tipo lavorativo con la divisione verso la quale vi dirottano.
Beh, è come cambiare azienda, direte voi. Non proprio, ribatto io. Perché il cambiare azienda implica che voi abbiate sostenuto un colloquio, siate piaciuto all'esaminatore, vi abbiano fatto una proposta e voi l'abbiate accettata. Il lavoro vero e proprio si potrà poi rivelare molto diverso dalle aspettative, ma questo fa parte del gioco. La sostanza è che voi avete cercato quell'azienda, o meglio ancora loro avranno cercato voi, e vi siete in qualche modo messi d'accordo sul realizzare insieme reciproche aspettative.
Quel che è accaduto a me è leggermente diverso: è come se fossi stato preso da un'azienda per la quale non mi sarei mai sognato di far domanda di assunzione. A complicare maggiormente le cose, sono stato indirizzato ad una mansione sulla quale non ho la benché minima esperienza e che non era coperta da nessuno fino al momento del mio arrivo. Non mi è ancora chiaro se le attività a me assegnate venissero svolte da qualcun altro, quindi eccessivamente oberato da chiedere di affiancargli qualcuno, oppure se abbiano inventato un ruolo apposta per me, per non lasciarmi con le mani in mano.
Al momento propendo al 50% per entrambe le ipotesi. Sia perché effettivamente esiste una persona che svolge un ruolo analogo e si lamenta dell'eccessivo carico di lavoro affidatole, sia perché inizialmente avevano previsto per me una mansione e sono stato poi dirottato su un'altra.
Dopo una prima settimana e mezza di full immersion con chi di questo lavoro se ne intende, queste sono le prime conclusioni:
  • Il nuovo lavoro è molto interessante da un punto di vista tecnico, ma a lungo termine non ha alcuna prospettiva di crescita ed è eccessivamente ripetitivo; aggiungerei che la maggior parte di coloro che lo hanno svolto e con i quali ho parlato, mi hanno dato l'impressione che non vedevano l'ora di uscirne. Questo sia perché il carico di lavoro tende a crescere progressivamente, sia per la accennata ripetitività;
  • Il nuovo lavoro mi da responsabilità solo verso me stesso e verso il livello immediatamente superiore, al quale passo ciò che produco. Nel lavoro vecchio invece avevo responsabilità sia verso altri colleghi, sia verso il cliente, e mi ero creato questa posizione dopo anni di pratica sul campo; perciò sono portato a considerare le nuove mansioni come una specie di "retrocessione" ad un ruolo senza responsabilità. E' pur vero che il vecchio ruolo mi offriva pochissimi spunti tecnicamente, ed anche professionalmente la crescita non sarebbe proseguita;
  • Infine, il nuovo lavoro sembra portar via ulteriore tempo alla vita privata, ma consente di arricchire il curriculum con un'esperienza nuova e abbastanza ricercata.

Che dire in conclusione? Che per ora non ho mezzi ne' autorità per propormi in modo alternativo su altre posizioni all'interno di questa azienda. Perciò ho deciso di approfittarne per imparare qualcosa di nuovo e aggiungere al curriculum una competenza in più, poi fra qualche mese deciderò se vale la pena continuare o meno.

Intanto la ricerca di un nuovo impiego prosegue a ritmo serrato, soprattutto in virtù del fatto che la vita da pendolare mi pesa sempre di più.

Il cambio di mansione ha solo fornito nuova forza alla mia finora discontinua ricerca.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e