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IndiaEveryday

mercoledì 24 gennaio 2007

Paul Erdős

Recentemente ho letto la biografia di uno dei più geniali, ma sicuramente il più eccentrico, fra i matematici del XX secolo. Si tratta dell'ungherese Paul Erdős, di cui lo scrittore Paul Hoffmann ha delineato un ritratto umano e professionale in "L'uomo che amava solo i numeri" (Mondadori, 1999).
Nato a Budapest il 26 marzo 1913, Erdős si rivelò da subito un bambino prodigio. All'età di 3 anni scopri da solo i numeri negativi, iniziando così ad appassionarsi alla matematica e a risolvere problemi legati alla teoria dei grafi, al calcolo combinatorio, alla teoria dei numeri, all'analisi, alla teoria degli insiemi e al calcolo delle probabilità.
Divenne famoso per il suo stile di vita "vagabondo", che lo portava da un capo all'altro del pianeta per tenere conferenze, ma anche per presentarsi a casa di colleghi matematici chiedendo loro ospitalità.
Capace di reggere ritmi di lavoro anche di 16-18 ore al giorno, fu autore di 1485 articoli di matematica, collaborando con 485 diversi colleghi.
Il suo nome è legato anche ad una curiosità, nota come "numero di Erdős". Si definiscono infatti come numeri di Erdős 1 i colleghi che hanno pubblicato un lavoro in collaborazione con Paul. Allo stesso modo, un matematico che abbia partecipato ad un lavoro con un collega di Erdős avrà il numero 2 e così via.
In base a questa regola, chi non ha mai pubblicato un lavoro matematico avrà numero di Erdős infinito. Purtroppo non è più possibile ottenere il numero di Erdős 1, in quanto Paul è morto per un attacco di cuore il 20 settembre 1996 durante un congresso a Varsavia.

Per chi ama la matematica, ma soprattutto è incuriosito dai suoi eccentrici protagonisti, il libro di Hoffmann sarà sicuramente di piacevole lettura.

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