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IndiaEveryday

lunedì 10 marzo 2008

Retrocessione

Una decina di giorni fa ho sono stato convocato per un colloquio di lavoro presso un'azienda nella zona in cui abito. A dire il vero lo stabilimento dista meno di 20 km da casa mia, quindi una distanza davvero irrisoria rispetto al centinaio di km che percorro ogni giorno nei 2 sensi di marcia per la mia attuale occupazione.
Questi 20 km comportano non meno di mezz'ora in auto, perché occorre attraversare 3 paesini privi di circonvallazione. Sembrerà strano che uno come me, abituato a stare sui treni per non meno di 4 ore ogni giorno, trovi che una mezz'ora in auto sia stressante. La verità è che ci si abitua a tutto, per cui ormai 4 ore di treno al giorno non mi sembrano la fine del mondo. Eppure quella mezz'ora in auto l'ho veramente sofferta, proprio perché non sono abituato ad accelerare, frenare, fermarmi, ripartire, sempre con gli occhi incollati sulla strada.
L'azienda sede del colloquio si trova in un paesino tipicamente industriale, nel quale ogni famiglia che vi risieda da almeno 2 generazioni ha un'attività in proprio. E chi vi risiede da almeno 3 generazioni è ormai uscito dalla dimensione della piccola impresa a conduzione familiare, per avviarsi con successo ad appartenere alla cosiddetta "media impresa" che costituisce il vanto dell'Italia imprenditoriale nel mondo.
Breve identikit dell'azienda: 150 dipendenti, di cui circa 30 impiegati. Il resto sono operai, impiegati nella produzione di componenti per meccanica industriale. Il fondatore, ingegnere classe 1938, ha creato l'azienda e le ha dato il suo nome. In rampa di lancio ci sono i suoi figli, ma lui è ancora attivissimo e non ha alcuna intenzione di mollare.
E' doveroso premettere che io, ne' per curriculum di studi, ne' per esperienza lavorativa, ho mai avuto a che fare con i prodotti di questa azienda. E allora che c'azzecco? Me lo chiedo anche io: semplicemente sono stato proposto a loro tramite un conoscente che di professione fa il cacciatore di teste, ovvero procura alle aziende gente di vario genere che abbia voglia di cambiare lavoro. E allora perché dovrei interessare all'azienda? In generale, loro cercano un impiegato commerciale, che conosca bene l'inglese e anche altre lingue straniere, in modo da affidargli la gestione degli acquisti materie prime e del magazzino.
Il colloquio si è svolto in modo abbastanza prevedibile, con il titolare fondatore e il numero 2 della ditta (che è un ingegnere responsabile di tutta l'area tecnica) interessati sia alla mia esperienza, sia alla mia motivazione nel cambiare completamente ambiente e mansioni.
Più volte si è insistito sull'enorme differenza tra una multinazionale, nella quale lavoro ora, e una piccola-media impresa. In particolare, il titolare ha ripetuto almeno 2 volte una frase che suonava più o meno così: "Se la sua priorità è quella di avvicinarsi in zona per non viaggiare 4 ore al giorno, consideri la nostra come un'ottima opportunità. Se invece le sue priorità sono diverse, ad esempio la carriera, la formazione etc., probabilmente la metropoli le potrebbe offrire migliori occasioni".
Gli argomenti del colloquio non sono stati di tipo tecnico, dal momento che non ho esperienza del settore industriale specifico. Riguardo al trattamento economico, ovviamente nessun riferimento ad un'offerta di stipendio. Di certo sapevano già quanto guadagno, perché al conoscente che mi ha proposto loro ho dovuto dirlo. L'unica cosa certa è che mi degraderanno da quadro a impiegato, con la prospettiva di risalire a breve etc. etc. I motivi mi sembrano abbastanza chiari: se ci sono solo una trentina di impiegati, è molto probabile che alcuni di essi sgomitino tra loro da parecchi anni per il passaggio a quadro. E non vedrebbero bene l'arrivo di un nuovo, che peraltro non sa nulla del loro prodotto, ma già quadro bello e confezionato.
Siccome ero il primo che intervistavano per quella posizione, ci siamo lasciati con il solito "le faremo sapere", dal momento che nei giorni successivi avrebbero incontrato altri candidati.
Alla fine della giornata, mentre prima di addormentarmi passavo in rassegna mentalmente le varie fasi del colloquio, sono giunto ad una conclusione: quest'azienda, se mai deciderà di farmi una proposta, cercherà di prendermi per il collo, facendo leva sul mio desiderio di avvicinarmi a casa. Come a dire: "Vieni pure qui da noi, ma alle nostre condizioni, anche se queste comporteranno in qualche modo una retrocessione".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh, un'azienda di 150 dipendenti non dovrebbe aver bisogno di prendere per il collo un aspirante dipendente... faranno tutta scena per risparmiare!
OK per la qualifica di impiegato (cambia qualcosa tra impiegato e quadro, a livello pratico? Boh, io non so...), ma lo stipendio non si tocca! Eh sì eh!
E quindi allora il Gischio mi finisce per fare il responsabile acquisti... ;)

Gischio ha detto...

Caro Akilleys, grazie per il tuo commento.
A voler essere pignoli, la qualifica di quadro si tira dietro alcuni benefit, tra i quali mi duolerebbe perdere soprattutto l'iscrizione alla cassa sanitaria quadri, che mi rimborsa parte delle spese dentistiche.
Tuttavia, essendo l'azienda dalla quale provengo in crisi sparata, non posso far troppo il difficile.
Nel frattempo venerdi ho un altro colloquio... sperem!